La Meditazione da Seduto

La Meditazione da Seduto

Diverse evidenze provenienti da molte culture mostrano che alla seduta sono associati numerosi problemi: mal di schiena di ogni tipo, rigidità del tratto cervicale, affaticamento, vene varicose, stress e problemi di respirazione e il benessere generale del corpo. I ricercatori ergonomici credono che se potessero inventare la sedia perfetta tutto ciò sarebbe risolto.

Il problema con le sedie è che siamo cresciuti all’interno di una cultura fondamentalmente sedentaria, dove molte attività si svolgono prevalentemente da seduti. Questa posizione costringe il corpo ad assumere la cosiddetta postura a forma di C (C-Shape), questo atteggiamento posturale pone una pressione non uniforme sui dischi vertebrali nella parte bassa della schiena. Con il passare del tempo la colonna vertebrale può deformarsi ed erodere i dischi.

Quando una persona si abbandona alla sedia la forza di gravità tende ad esercitare una forza all’indietro e verso il basso. La forza verso il basso spinge in avanti la parte inferiore del bacino. Alla fine la persona si ritrova seduta direttamente sul suo coccige, con la schiena “collassata” sullo schienale della sedia: in questo modo la colonna vertebrale assume una forma a C.

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dolore alla schiena

Si dice che il Buddha raggiunse la sua illuminazione semplicemente sedendo (forse meditando) per diversi giorni senza assolutamente appoggiare la schiena.

Le persone nei paesi del terzo mondo tradizionalmente non usano le sedie, e si siedono sul terreno o sul pavimento. Questi popoli hanno mantenuto la capacità di stare seduti senza schienale, capacità altrimenti nota come seduta “autonoma” o “attiva”.

Allora perché è così difficile stare seduti?

Sicuramente ti sarà capitato di sederti sul pavimento? Avrai notato che il corpo tende a cadere verso la parte posteriore e verso il basso. Inoltre avrai notato che è necessario uno sforzo tremendo per spingersi in avanti ed evitare di cadere: questo è dovuto ad anni ed anni di utilizzo di sedie e schienali.

Siamo bloccati in una cattiva abitudine che prosciuga energia e forza. E per di più gli esercizi posturali standard possono effettivamente peggiorare la situazione. I muscoli interni del bacino e del busto funzionano bene solo usandoli in maniera naturale, ad esempio mediante la seduta attiva, in piedi, camminando, ecc. Molti esercizi come il sit-up possono creare squilibri perché non tutti i muscoli sono rinforzati uniformemente. In effetti i muscoli interni potrebbero non essere raggiunti affatto.

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La risposta potrebbe trovarsi nel rieducare il corpo a muoversi nel modo in cui è stato progettato: usando il corpo correttamente, i muscoli diventano naturalmente tonici e la seduta “autonoma” o “attiva” può essere facilmente recuperata.

Spesso le persone cercano di sedersi attivamente durante la meditazione. È noto da tempo che la seduta attiva può migliorare l’esperienza durante la meditazione. Chi ha fatto esperienza di lunghe sessioni di meditazione conosce bene l’impegno mentale, ma soprattutto fisico, per mantenere una postura “dritta” e (apparentemente) corretta. Queste pratiche possono con il tempo fissare il portamento e generare il classico mal di schiena lombare.

Il mal di schiena può ostacolare o addirittura impedire la pratica della meditazione. Le persone che iniziano a meditare spesso affrontano molteplici sfide:

1) I muscoli interni del tronco e del bacino sono, in molti di noi, “abitualmente” mantenuti in tensione e si stancano subito nel tentativo di sostenere il corpo “in postura”.

2) Con la meditazione si tende a sviluppare una maggiore consapevolezza del corpo. Molte persone si accorgono di avere dolore alla schiena dove probabilmente era già presente, ma non se ne erano mai  accorti.

3) L’uso’ improprio del corpo, o semplicemente la mancata conoscenza di una buona tecnica di seduta, può aggravare la situazione.

4) Sedersi in modo improprio su una sedia sfruttando lo schienale per molte ore al giorno non offre al corpo molte opportunità di apprendere un nuovo portamento.

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Poiché il corpo umano è progettato per il movimento, non si adatta bene a troppe ore di seduta. La maggior parte dei mal di schiena è infatti causata dall’attività ripetitiva di sedersi: ci sediamo a casa, in macchina, al lavoro o a scuola etc…

Quando le persone iniziano a meditare su uno zafu* si trovano molto spesso impreparate. Mantenere una posizione per cinque o dieci minuti è davvero difficile. Inoltre, può risultare scomodo e la meditazione può diventare una lotta solo per rimanere seduti. Tuttavia, se non passiamo alla seduta attiva, saremo per sempre vittime della sedia abituale incline al mal di schiena, lesioni e deformità della colonna vertebrale non curabili e misteriose dal punto di vista medico.

La Tecnica Alexander è un rimedio per i problemi causati da un uso improprio del corpo, è particolarmente utilizzata nella danza, nella recitazione e nello sport per il coordinamento e l’efficienza del movimento. Tuttavia è utile a tutti noi per rieducare il corpo al movimento naturale in modo da non affaticare la schiena e il collo in durante le semplici attività quotidiane come piegarsi, camminare e sedersi etc…

* Lo zafu è un cuscino dalla forma rotonda adottato per le pratiche meditative che implicano la posizione da seduti come, ad esempio, la “posizione del loto” o la “posizione del mezzo loto”. Lo zafu permette di sedere leggermente sollevati dal pavimento.

Desidero chiarire che quando impiego la parola ‘uso’, essa non è intesa nel senso limitato relativo all’uso di una parte specifica, come ad esempio quando si parla dell’uso di un braccio o di una gamba, ma in un senso molto più esteso, intendendo cioè il lavoro dell’intero organismo in generale. Riconosco così che l’uso di una parte specifica come ad esempio un braccio od una gamba, implica la necessità di mettere in azione diversi meccanismi psicofisici nell’intero organismo.

F. M. Alexander

 

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