Zero gravity o – in italiano – assenza di gravità è una condizione che in pochi hanno avuto la fortuna di sperimentare, non è quindi scontato intuire quali possano essere i benefici.
Abbiamo già visto come la forza di gravità agisce sul nostro corpo e sulla nostra postura, vediamo allora cosa accade in sua assenza e come questo aspetto può tornarci utile per migliorare il movimento e il nostro benessere generale.
Ovviamente l’assenza della gravità non è – in realtà – una condizione per la quale corpo umano è stato progettato.
Cercherò di non entrare troppo nei dettagli, ad ogni modo indipendentemente dalle iniziali sgradevoli reazioni di adattamento del corpo a gravità zero, tutti gli astronauti hanno riconosciuto di averne beneficiato ma cosa più interessante hanno percepito una sensazione di libertà e di euforia mai provata prima.
Come accennato la zero gravity genera, nei primi 3 giorni di permanenza, disagi e malessere perché il senso dell’orientamento è il primo a confondersi (l’orientamento gravitazionale viene omesso). Il principale fattore è dovuto al fatto che l’organo vestibolare è “confuso” proprio dall’assenza di gravità, infatti il vestibolo è il principale organo di senso per quanto riguarda la direzione gravitaria e le altre accelerazioni lineari che sperimentiamo quotidianamente sulla Terra.
In pratica il vestibolo è disattivato: in questa condizione l’uomo si può orientare solo visivamente, perché il sistema vestibolare non fornisce alcuna informazione utile e viene quindi ignorato. Tuttavia il corpo si adatta rapidamente a questa nuova condizione nel giro di pochi giorni.
La cosa interessante per quanto riguarda i benefici sul corpo e sulla mente è che la zero gravity è una condizione molto comoda per il corpo umano, infatti i movimenti possono essere eseguiti completamente senza sforzo e il corpo può rimanere completamente rilassato.
![zero-gravity-spazio zero gravity](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_webp,q_glossy,ret_img,w_567,h_376/https://www.tecnicalexander.it/wp-content/uploads/2018/01/zero-gravity-spazio.jpg)
Le ossa non devono supportare alcun peso e i muscoli non devono lavorare contro la forza di gravità ed è per questo che nello spazio tendono ad atrofizzarsi, questo non è un problema durante i soggiorni brevi ma durante periodi di lunga durata una significativa perdita di massa muscolare e ossea può essere misurata (ecco perché gli astronauti devono fare esercizio fisico durante la loro permanenza).
In realtà questo processo è un adattamento del corpo al nuovo ambiente e può causare problemi al ritorno sulla Terra, quando il corpo deve riprendere il suo uso in presenza della gravità terrestre.
![galleggiare-gravita-zero zero gravity](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_webp,q_glossy,ret_img,w_1024,h_360/https://www.tecnicalexander.it/wp-content/uploads/2018/01/galleggiare-gravita-zero-1024x360.jpg)
Quello che risulta interessante in funzione della nostra analisi riguarda il fatto che in assenza di gravità la postura del corpo migliora, ma è ancora più interessante notare che questi cambiamenti sono molto simili a ciò che avviene in un corpo bilanciato sulla forza di gravità: le braccia galleggiano davanti al corpo leggermente piegate, la parte superiore del tronco è leggermente curvo e le gambe sono anch’esse leggermente piegate.
Non tutti hanno la possibilità di fare un’esperienza a gravità zero, è possibile però provare un effetto simile in acqua dove il corpo naturalmente tende a posizionarsi in una posizione simile.
Certo non possiamo pensare di vivere in acqua, “galleggiare” non è una soluzione sostenibile. Ecco perché è importante riacquisire il movimento naturale.
Mediante le procedure della Tecnica Alexander è possibile riscoprire modalità di movimento meno dispendiose e in sintonia con la forza di gravità. Questo procedure includono posizioni di vantaggio meccanico come la cosiddetta “scimmia” (monkey position) e il “riposo costruttivo” (constructive rest).
Anche durante l’esecuzione di questi processi è osservabile un portamento analogo a ciò che avviene a gravità zero.
![AlexanderMonkey-scimmia monkey](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_webp,q_glossy,ret_img,w_454,h_371/https://www.tecnicalexander.it/wp-content/uploads/2018/01/AlexanderMonkey-scimmia.jpg)
Nello spazio – a zero gravity – la colonna vertebrale si estende di alcuni centimetri, perché il corpo è meno soggetto a un uso scorretto del corpo e non deve continuamente combattere l’influenza della gravità.
Tra l’altro in tutti noi è riscontrabile al mattino una statura maggiore rispetto alla sera perché di notte quando siamo sdraiati i dischi spinali non sono soggetti ad alcun carico. Questo è misurabile!
E’ inoltre interessante notare come nello spazio le persone russano di meno, perché il palato molle e i tessuti della bocca, del naso e della gola cedono di meno.
![riposo-attivo-tecnica-alexander tecnica alexander](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_webp,q_glossy,ret_img,w_600,h_450/https://www.tecnicalexander.it/wp-content/uploads/2018/01/riposo-attivo-tecnica-alexander-600x450.jpg)
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